NO alla svendita dei BENI COMUNI !

22.12.2013 13:30

Venerdì13 Dicembre un gruppo di ragazz*, student*,lavoratori e precar*,si è riappropriato della vecchia cascina Ponchia a Monterosso.

 

In un presente sempre più difficile e buio dove la quotidianità di molti è sempre più segnata da impoverimento e solitudine, abbiamo deciso di riprenderci uno spazio, di esistenza e fisico, uno dei tanti spazi cittadini lasciati abbandonati, vuoti e degradati.

Uno spazio dimenticato, abbruttito dal tempo e dalla burocrazia che aspetta sempre troppo per far rivivere ciò che è morto.

 

Parliamo della cascina sita in via Ponchia, storico cascinale utilizzato in passato come convento di suore ma rimasto abbandonato per anni fino a pochi giorni fa, quando gli è stata ridata nuovamente una vita sociale.

Nel 2009 per la cascina è stato indetto un bando comunale per la realizzazione di un progetto di housing sociale.

Fallito il progetto, l'allora nuovo sindaco Tentorio prese la decisione di svendere lo stabile assieme ad altri 186 alloggi di edilizia popolare. L'esigenza del comune di 'batter cassa' si scontra con le necessità dei cittadini e degli abitanti del quartiere che nello spazio volevano si realizzassero dei progetti di vera utilità sociale per il quartiere e la città intera. Da allora 2 sono i bandi di vendita andati a vuoto e fino a questo momento, per la cascina Ponchia, non esiste nessun progetto concreto per il futuro.

La tendenza del comune di Bergamo di svendere quelli che possono essere beni pubblici per la città è ormai pratica ricorrente, vedesi vecchio ospedale, venduto per una cifra ridicola alla Cassa deposito e prestiti.

 

Con la nostra azione abbiamo voluto rivendicare la cascina come bene comune: uno spazio che possa essere di tutti, abitativo, sociale,formativo e di aggregazione; uno spazio degradato che ha avuto nuova vita e una nuova funzione sociale.

Fin da subito abbiamo iniziato a pulire l'edificio contattando un architetto che ha controllato la stabilità dello stesso.

In tutta la settimana abbiamo: pulito, scrostato, riverniciato e rese agibili le stanze comuni al piano terra. Abbiamo organizzato due cineforum, aperitivi musicali, assemblee pubbliche giornaliere e un mercatino.

Giorn oper giorno la partecipazione è cresciuta e i progetti sullo spazio si sono arricchiti grazie al contributo delle molte persone che hanno attraversato lo spazio.

Tanti sono stati i vicini e abitanti del quartiere che hanno accolto positivamente l'iniziativa vedendola di utilità concreta e collettiva per il quartiere e per l'intera città.

 

Lo facciamo seguendo i nostri metodi e le nostre idee, crediamo nella partecipazione attiva e nelle pratiche dell'autogestione e quindi,chiunque voglia partecipare alla gestione e alla costruzione collettiva dello spazio è il/la benvenuto/a.

 

Lo facciamo per il quartiere in cui siamo e per la città che quotidianamente viviamo.

 

KAP - Kollettivo Autonomo Popolare